Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1ORA, fratelli, io non voglio che ignoriate che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, e che tutti passarono per lo mare;
2e che tutti furono battezzati in Mosè, nella nuvola, e nel mare;
3e che tutti mangiarono il medesimo cibo spirituale;
4e che tutti bevvero la medesima bevanda spirituale; perciocchè bevevano della pietra spirituale, che li seguitava; or quella pietra era Cristo.
5Ma Iddio non gradì la maggior parte di loro; perciocchè furono abbattuti nel deserto. 6Or queste cose furon figure a noi; acciocchè noi non appetiamo cose malvage, siccome anch’essi le appetirono. 7E che non diveniate idolatri, come alcuni di loro; secondo ch’egli è scritto: Il popolo si assettò per mangiare, e per bere, poi si levò per sollazzare. 8E non fornichiamo, come alcuni di loro fornicarono, onde ne caddero in un giorno ventitremila. 9E non tentiamo Cristo, come ancora alcuni di loro lo tentarono, onde perirono per li serpenti. 10E non mormoriate, come ancora alcuni di loro mormorarono, onde perirono per lo distruttore. 11Or tutte queste cose avvennero loro per servir di figure; e sono scritte per ammonizion di noi, ne’ quali si sono scontrati gli ultimi termini de’ secoli. 12Perciò, chi si pensa star ritto, riguardi che non cada. 13Tentazione non vi ha ancora colti, se non umana; or Iddio è fedele, il qual non lascerà che siate tentati sopra le vostre forze; ma con la tentazione darà l’uscita, acciocchè la possiate sostenere. 14PERCIÒ, cari miei, fuggite dall’idolatria. 15Io parlo come ad intendenti; giudicate voi ciò che io dico. 16Il calice della benedizione, il qual noi benediciamo, non è egli la comunione del sangue di Cristo? il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione del corpo di Cristo? 17Perciocchè vi è un medesimo pane, noi, benchè molti, siamo un medesimo corpo; poichè partecipiamo tutti un medesimo pane. 18Vedete l’Israele secondo la carne; non hanno coloro che mangiano i sacrificii comunione con l’altare? 19Che dico io adunque? che l’idolo sia qualche cosa? o che ciò che è sacrificato agl’idoli sia qualche cosa? 20Anzi dico, che le cose che i Gentili sacrificano, le sacrificano a’ demoni, e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate comunione co’ demoni. 21Voi non potete bere il calice del Signore, e il calice de’ demoni; voi non potete partecipar la mensa del Signore, e la mensa de’ demoni. 22Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? siamo noi più forti di lui? 23OGNI cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica. 24Niuno cerchi il suo proprio, ma ciascuno cerchi ciò che è per altrui. 25Mangiate di tutto ciò che si vende nel macello, senza farne scrupolo alcuno per la coscienza; 26perciocchè del Signore è la terra, e tutto ciò che ella contiene. 27E se alcuno degl’infedeli vi chiama, e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti, senza farne scrupolo alcuno per la coscienza. 28Ma, se alcuno vi dice: Questo è delle cose sacrificate agl’idoli, non ne mangiate, per cagion di colui che ve l’ha significato, e per la coscienza. 29Or io dico coscienza, non la tua propria, ma quella d’altrui; perciocchè, perchè sarebbe la mia libertà giudicata dalla coscienza altrui? 30Che se per grazia io posso usar le vivande, perchè sarei biasimato per ciò di che io rendo grazie? 31Così adunque, o che mangiate, o che beviate, o che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio. 32Siate senza dare intoppo nè a’ Giudei, nè a’ Greci, nè alla chiesa di Dio. 33Siccome io ancora compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando la mia propria utilità, ma quella di molti, acciocchè sieno salvati. |