Matteo 14
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1IN quel tempo, Erode il tetrarca udì la fama di Gesù. E disse ai suoi servitori: 2Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato da’ morti; e però le potenze operano in lui.

3Perciocchè Erode avea preso Giovanni, e l’avea messo ne’ legami, e l’avea incarcerato, a motivo di Erodiada, moglie di Filippo, suo fratello. 4Perciocchè Giovanni gli diceva: Ei non ti è lecito di ritenere costei. 5E volendolo far morire, pure temette il popolo; perciocchè essi lo teneano per profeta.

6Ora, celebrandosi il giorno della natività di Erode, la figliuola di Erodiada avea ballato ivi in mezzo, ed era piaciuta ad Erode. 7Onde egli le promise, con giuramento, di darle tutto ciò ch’ella chiederebbe. 8Ed ella, indotta prima da sua madre, disse: Dammi qui in un piatto la testa di Giovanni Battista. 9E il re se ne attristò; ma pure, per li giuramenti, e per rispetto di coloro ch’erano con lui a tavola, comandò che le fosse data. 10E mandò a far decapitar Giovanni Battista in prigione. 11E la sua testa fu portata in un piatto, e data alla fanciulla; ed ella la portò a sua madre. 12E i discepoli d’esso vennero, e tolsero il corpo, e lo seppellirono; poi vennero, e rapportarono il fatto a Gesù.

13E GESÙ, udito ciò, si ritrasse di là sopra una navicella, in un luogo deserto, in disparte. E la turbe uditolo, lo seguitarono a piè, dalle città. 14E Gesù, essendo smontato dalla navicella, vide una gran moltitudine, e fu mosso a compassione inverso loro, e sanò gl’infermi d’infra loro.

15E, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: Questo luogo è deserto, e l’ora è già passata; licenzia le turbe, acciocchè vadano per le castella, e si comperino da mangiare. 16Ma Gesù disse loro: Non han bisogno di andarsene; date lor voi da mangiare. 17Ed essi gli dissero: Noi non abbiam qui se non cinque pani, e due pesci. 18Ed egli disse: Recatemeli qua. 19E comandò che le turbe si coricassero sopra l’erba; poi prese i cinque pani, e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, fece la benedizione; e, rotti i pani, li diede a’ discepoli, e i discepoli alle turbe. 20E tutti mangiarono, e furon saziati; poi i discepoli levarono l’avanzo de’ pezzi, e ve ne furono dodici corbelli pieni. 21Or coloro che aveano mangiato erano intorno a cinquemila uomini, oltre alle donne ed i fanciulli.

22INCONTANENTE appresso, Gesù costrinse i suoi discepoli a montare in su la navicella, ed a passare innanzi a lui all’altra riva, mentre egli licenziava le turbe. 23Ed egli, dopo aver licenziate le turbe, salì in sul monte in disparte, per orare. E, fattosi sera, era quivi tutto solo. 24E la navicella era già in mezzo del mare, travagliata dalle onde; perciocchè il vento era contrario. 25E nella quarta vigilia della notte, Gesù se ne andò a loro, camminando sopra il mare. 26E i discepoli, vedendolo camminar sopra il mare, si turbarono, dicendo: Egli è un fantasma. E di paura gridarono. 27Ma subito Gesù parlò loro, dicendo: Rassicuratevi; sono io, non temiate.

28E Pietro, rispondendogli, disse: Signore, se sei tu, comanda che io venga a te sopra le acque. 29Ed egli disse: Vieni. E Pietro, smontato dalla navicella, camminava sopra le acque, per venire a Gesù. 30Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura; e, cominciando a sommergersi, gridò, dicendo: Signore, salvami. 31E incontanente Gesù distese la mano, e lo prese, e gli disse: O uomo di poca fede, perchè hai dubitato? 32Poi, quando furono entrati nella navicella, il vento si acquetò. 33E coloro ch’erano nella navicella vennero, e l’adorarono, dicendo: Veramente tu sei il Figliuol di Dio.

34Poi, essendo passati all’altra riva, vennero nella contrada di Gennesaret. 35E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, mandarono a farlo sapere per tutta quella contrada circonvicina; e gli presentarono tutti I malati; 36e lo pregavano che potessero sol toccare il lembo della sua vesta; e tutti quelli che lo toccarono furono sanati.



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