Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1Figliuol mio, guarda i miei detti, E riponi appo te i miei comandamenti. 2Guarda i miei comandamenti, e tu viverai; E guarda il mio insegnamento, come la pupilla degli occhi tuoi. 3Legateli alle dita, Scrivili in su la tavola del tuo cuore. 4Di’ alla sapienza: Tu sei mia sorella; E chiama la prudenza tua parente; 5Acciocchè esse ti guardino dalla donna straniera, Dalla forestiera che parla vezzosamente. 6Perciocchè io riguardava una volta per la finestra della mia casa, Per li miei cancelli; 7E vidi tra gli scempi, E scorsi tra i fanciulli, un giovanetto scemo di senno; 8Il qual passava per la strada, presso al cantone della casa d’una tal donna; E camminava traendo alla casa di essa; 9In su la sera, in sul vespro del dì. In su l’imbrunire ed oscurar della notte; 10Ed ecco, una donna gli venne incontro, In assetto da meretrice, e cauta d’animo; 11Strepitosa, e sviata; I cui piedi non si fermavano in casa; 12Essendo ora fuori, or per le piazze; E stando agli agguati presso ad ogni cantone. 13Ed essa lo prese, e lo baciò, E sfacciatamente gli disse: 14Io avea sopra me il voto di sacrificii da render grazie; Oggi ho pagati i miei voti. 15Però ti sono uscita incontro, Per cercarti, e ti ho trovato. 16Io ho acconcio il mio letto con capoletti Di lavoro figurato a cordicelle di fil di Egitto. 17Io ho profumato il mio letto Con mirra, con aloe, e con cinnamomo. 18Vieni, inebbriamoci d’amori infino alla mattina, Sollaziamoci in amorosi piaceri. 19Perciocchè il marito non è in casa sua; Egli è andato in viaggio lontano; 20Egli ha preso in mano un sacchetto di danari; Egli ritornerà a casa sua a nuova luna. 21Ella lo piegò con le molte sue lusinghe, E lo sospinse con la dolcezza delle sue labbra. 22Ed egli andò dietro a lei subitamente, Come il bue viene al macello, E come i ceppi son per gastigamento dello stolto; 23Come l’uccello si affretta al laccio, Senza sapere che è contro alla vita sua, Finchè la saetta gli trafigga il fegato. 24Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi, Ed attendete a’ detti della mia bocca. 25Il cuor tuo non dichini alle vie d’una tal donna; Non isviarti ne’ suoi sentieri. 26Perciocchè ella ne ha fatti cader molti uccisi; E pur tutti coloro ch’ella ha morti eran possenti. 27La sua casa è la via dell’inferno, Che scende a’ più interni luoghi della morte. |