Giobbe 35
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1ED Elihu proseguì il suo ragionamento, e disse:

2Hai tu stimato che ciò convenga alla ragione, Della quale tu hai detto: La mia giustizia è da Dio,

3Di dire: Che mi gioverà ella? Che profitto ne avrò più che del mio peccato?

4Io ti risponderò, Ed a’ tuoi compagni teco.

5Riguarda i cieli, e vedi; E mira le nuvole, quanto sono più alte di te.

6Se tu pecchi, che cosa opererai tu contro a lui? E se i tuoi misfatti son moltiplicati, che gli farai tu?

7Se tu sei giusto, che cosa gli darai? Ovvero che prenderà egli dalla tua mano?

8Come la tua malvagità può nuocer solo ad un uomo simile a te, Così anche la tua giustizia non può giovare se non ad un figliuolo d’uomo.

9Gli oppressati gridano per la grandezza dell’oppressione, E dànno alte strida per la violenza de’ grandi;

10Ma niuno dice: Ove è Dio, mio fattore, Il quale dà materia di cantar di notte?

11Il qual ci ammaestra più che le bestie della terra, E ci rende savi più che gli uccelli del cielo?

12Quivi adunque gridano, ed egli non li esaudisce, Per la superbia de’ malvagi.

13Certamente Iddio non esaudisce la vanità, E l’Onnipotente non la riguarda.

14Quanto meno esaudirà egli te, che dici che tu nol riguardi? Giudicati nel suo cospetto, e poi aspettalo.

15Certo ora quello che l’ira sua ti ha imposto di castigo è come nulla; Ed egli non ha preso conoscenza della moltitudine de’ tuoi peccati molto innanzi.

16Giobbe adunque indarno apre la sua bocca, Ed accumula parole senza conoscimento.



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Job 34
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