Romani 3
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1QUALE è dunque il vantaggio del Giudeo? o quale è l’utilità della circoncisione? 2Grande per ogni maniera; imprima invero, in ciò che gli oracoli di Dio furon loro fidati. 3Perciocchè, che è egli, se alcuni sono stati increduli? la loro incredulità annullerà essa la fedeltà di Dio?

4Così non sia; anzi, sia Iddio verace, ed ogni uomo bugiardo; siccome è scritto: Acciocchè tu sii giustificato nelle tue parole, e vinca quando sei giudicato.

5Ora, se la nostra ingiustizia commenda la giustizia di Dio, che diremo? Iddio è egli ingiusto, quando egli impone punizione? Io parlo umanamente. 6Così non sia; altrimenti, come giudicherebbe Iddio il mondo? 7Imperocchè, se la verità di Dio per la mia menzogna è soprabbondata alla sua gloria, perchè sono io ancor condannato come peccatore? 8E non dirassi come siamo infamati, e come alcuni dicono che noi diciamo: Facciamo i mali, acciocchè ne avvengano i beni? de’ quali la condannazione è giusta.

9CHE dunque? abbiamo noi qualche eccellenza? del tutto no; poichè innanzi abbiamo convinti tutti, così Giudei, come Greci, ch’essi sono sotto peccato;

10siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, non pure uno.

11Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Iddio.

12Tutti son deviati, tutti quanti son divenuti da nulla; non v’è alcuno che faccia bene, non pure uno.

13La lor gola è un sepolcro aperto; hanno usata frode con le lor lingue; v’è un veleno d’aspidi sotto alle lor labbra;

14la lor bocca è piena di maledizione e d’amaritudine;

15i lor piedi son veloci a spandere il sangue;

16nelle lor vie v’è ruina e calamità;

17e non hanno conosciuta la via della pace;

18il timor di Dio non è davanti agli occhi loro.

19Or noi sappiamo che, qualunque cosa dica la legge, parla a coloro che son nella legge, acciocchè ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudicio di Dio. 20Perciocchè niuna carne sarà giustificata dinanzi a lui per le opere della legge; poichè per la legge è data conoscenza del peccato.

21MA ora, senza la legge, la giustizia di Dio è manifestata, alla quale rendon testimonianza la legge ed i profeti; 22la giustizia, dico, di Dio, per la fede in Gesù Cristo, inverso tutti, e sopra tutti i credenti, perciocchè non v’è distinzione. 23Poichè tutti hanno peccato, e son privi della gloria di Dio. 24Essendo gratuitamente giustificati per la grazia d’esso, per la redenzione ch’è in Cristo Gesù. 25Il quale Iddio ha innanzi ordinato, per purgamento col suo sangue, mediante la fede; per mostrar la sua giustizia, per la remission de’ peccati, che sono stati innanzi, nel tempo della pazienza di Dio. 26Per mostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente, acciocchè egli sia giusto e giustificante colui che è della fede di Gesù.

27Dov’è adunque il vanto? Egli è escluso. Per qual legge? Delle opere? No; anzi, per la legge della fede. 28Noi adunque conchiudiamo che l’uomo è giustificato per fede senza le opere della legge. 29Iddio è egli Dio solo de’ Giudei? non lo è egli eziandio de’ Gentili? certo, egli lo è eziandio de’ Gentili. 30Poichè v’è un solo Iddio, il quale giustificherà la circoncisione dalla fede, e l’incirconcisione per la fede.

31Annulliamo noi dunque la legge per la fede? Così non sia; anzi stabiliamo la legge.



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