Giovanni 6
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1DOPO queste cose, Gesù se ne andò all’altra riva del mar della Galilea, che è il mar di Tiberiade. 2E gran moltitudine lo seguitava, perciocchè vedevano i miracoli ch’egli faceva negl’infermi. 3Ma Gesù salì in sul monte, e quivi sedeva co’ suoi discepoli. 4Or la pasqua, la festa de’ Giudei, era vicina. 5Gesù adunque, alzati gli occhi, e veggendo che gran moltitudine veniva a lui, disse a Filippo: Onde comprerem noi del pane, per dar da mangiare a costoro? 6Or diceva questo, per provarlo, perciocchè egli sapeva quel ch’era per fare. 7Filippo gli rispose: Del pane per dugento denari non basterebbe loro, perchè ciascun d’essi ne prendesse pure un poco. 8Andrea, fratello di Simon Pietro, l’uno de’ suoi discepoli, gli disse: 9V’e qui un fanciullo, che ha cinque pani d’orzo, e due pescetti; ma, che è ciò per tanti? 10E Gesù disse: Fate che gli uomini si assettino. Or v’era in quel luogo erba assai. La gente adunque si assettò, ed erano in numero d’intorno a cinquemila. 11E Gesù prese i pani, e, rese grazie, li distribuì a’ discepoli, e i discepoli alla gente assettata; il simigliante fece dei pesci, quanti ne volevano. 12E dopo che furon saziati, Gesù disse a’ suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, che nulla se ne perda. 13Essi adunque li raccolsero, ed empierono dodici corbelli di pezzi di que’ cinque pani d’orzo, ch’erano avanzati a coloro che aveano mangiato. 14Laonde la gente, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Certo costui è il profeta, che deve venire al mondo.

15Gesù adunque, conoscendo che verrebbero, e lo rapirebbero per farlo re, si ritrasse di nuovo in sul monte, tutto solo.

16E QUANDO fu sera, i suoi discepoli discesero verso il mare. 17E montati nella navicella, traevano all’altra riva del mare, verso Capernaum; e già era scuro, e Gesù non era venuto a loro. 18E perchè soffiava un gran vento, il mare era commosso. 19Ora, quando ebbero vogato intorno a venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava in sul mare, e si accostava alla navicella, ed ebbero paura. 20Ma egli disse loro: Son io, non temiate. 21Essi adunque volonterosamente lo ricevettero dentro la navicella; e subitamente la navicella arrivò là dove essi traevano.

22IL giorno seguente, la moltitudine ch’era restata all’altra riva del mare, avendo veduto che quivi non v’era altra navicella che quell’una nella quale erano montati i discepoli di Gesù, e ch’egli non v’era montato con loro; anzi che i suoi discepoli erano partiti soli 23or altre navicelle eran venute di Tiberiade, presso del luogo, ove, avendo il Signore rese grazie, aveano mangiato il pane; 24la moltitudine, dico, come ebbe veduto che Gesù non era quivi, nè i suoi discepoli, montò anch’ella in quelle navicelle, e venne in Capernaum, cercando Gesù. 25E trovatolo di là dal mare, gli disse: Maestro, quando sei giunto qua?

26Gesù rispose loro, e disse: In verità, in verità, io vi dico, che voi mi cercate, non perciocchè avete veduti miracoli; ma, perciocchè avete mangiato di quei pani, e siete stati saziati. 27Adoperatevi, non intorno al cibo che perisce, ma intorno al cibo che dimora in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; perciocchè esso ha il Padre, cioè Iddio, suggellato. 28Laonde essi gli dissero: Che faremo, per operar le opere di Dio? 29Gesù rispose, e disse loro: Questa è l’opera di Dio: che voi crediate in colui ch’egli ha mandato. 30Laonde essi gli dissero: Qual segno fai tu adunque, acciocchè noi lo veggiamo, e ti crediamo? che operi? 31I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diè loro a mangiare del pan celeste. 32Allora Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che Mosè non vi ha dato il pane celeste; ma il Padre mio vi dà il vero pane celeste. 33Perciocchè il pan di Dio è quel che scende dal cielo, e dà vita al mondo. 34Essi adunque gli dissero: Signore, dacci del continuo cotesto pane.

35E Gesù disse loro: Io sono il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà giammai sete. 36Ma io vi ho detto che, benchè mi abbiate veduto, non però credete. 37Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me, ed io non caccerò fuori colui che viene a me. 38Perciocchè io son disceso del cielo, non acciocchè io faccia la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39Ora questa è la volontà del Padre che mi ha mandato: ch’io non perda niente di tutto ciò ch’egli mi ha dato; anzi, ch’io lo riscusciti nell’ultimo giorno. 40Ma altresì la volontà di colui che mi ha mandato è questa: che chiunque vede il Figliuolo, e crede in lui, abbia vita eterna; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

41I Giudei adunque mormoravano di lui, perciocchè egli avea detto: Io sono il pane ch’è disceso dal cielo. 42E dicevano: Costui non è egli Gesù, figliuol di Giuseppe, di cui noi conosciamo il padre e la madre? come adunque dice costui: Io son disceso dal cielo? 43Laonde Gesù rispose, e disse loro: Non mormorate tra voi. 44Niuno può venire a me, se non che il Padre che mi ha mandato lo tragga; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Egli è scritto ne’ profeti: E tutti saranno insegnati da Dio. Ogni uomo dunque che ha udito dal Padre, ed ha imparato, viene a me. 46Non già che alcuno abbia veduto il Padre, se non colui ch’è da Dio; esso ha veduto il Padre. 47In verità, in verità, io vi dico: Chi crede in me ha vita eterna. 48Io sono il pan della vita. 49I vostri padri mangiarono la manna nel deserto, e morirono. 50Quest’è il pane ch’è disceso dal cielo, acciocchè chi ne avrà mangiato non muoia. 51Io sono il vivo pane, ch’è disceso dal cielo; se alcun mangia di questo pane viverà in eterno; or il pane che io darò è la mia carne, la quale io darò per la vita del mondo.

52I Giudei adunque contendevan fra loro, dicendo: Come può costui darci a mangiar la sua carne? 53Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che se voi non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo, e non bevete il suo sangue, voi non avete la vita in voi. 54Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, ha vita eterna; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perciocchè la mia carne è veramente cibo, ed il mio sangue è veramente bevanda. 56Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, dimora in me, ed io in lui. 57Siccome il vivente Padre mi ha mandato, ed io vivo per il Padre, così, chi mi mangia viverà anch’egli per me. 58Quest’è il pane ch’è disceso dal cielo; non quale era la manna che i vostri padri mangiarono, e morirono; chi mangia questo pane viverà in eterno.

59Queste cose disse nella sinagoga, insegnando in Capernaum.

60LAONDE molti de’ suoi discepoli, uditolo, dissero: Questo parlare è duro, chi può ascoltarlo? 61E Gesù, conoscendo in sè stesso che i suoi discepoli mormoravan di ciò, disse loro: Questo vi scandalezza egli? 62Che sarà dunque, quando vedrete il Figliuol dell’uomo salire ove egli era prima? 63Lo spirito è quel che vivifica, la carne non giova nulla; le parole che io vi ragiono sono spirito e vita. 64Ma ve ne sono alcuni di voi, i quali non credono poichè Gesù conosceva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo tradirebbe. 65E diceva: Perciò vi ho detto che niuno può venire a me se non gli è dato dal Padre mio.

66Da quell’ora molti de’ suoi discepoli si trassero indietro, e non andavano più attorno con lui. 67Laonde Gesù disse a’ dodici: Non ve ne volete andare ancor voi? 68E Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo? tu hai le parole di vita eterna. 69E noi abbiamo creduto, ed abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. 70Gesù rispose loro: Non ho io eletti voi dodici? e pure un di voi è diavolo. 71Or egli diceva ciò di Giuda Iscariot, figliuol di Simone; perciocchè esso era per tradirlo, quantunque fosse uno de’ dodici.



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