Giovanni 12
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1GESÙ adunque, sei giorni avanti la pasqua, venne in Betania ove era Lazaro, quel ch’era stato morto, il quale egli avea suscitato da’ morti. 2E quivi gli fecero un convito; e Marta ministrava, e Lazaro era un di coloro ch’eran con lui a tavola. 3E Maria prese una libbra d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, e ne unse i piedi di Gesù, e li asciugò co’ suoi capelli, e la casa fu ripiena dell’odor dell’olio. 4Laonde un de’ discepoli d’esso, cioè Giuda Iscariot, figliuol di Simone, il quale era per tradirlo, disse: 5Perchè non si è venduto quest’olio trecento denari, e non si è il prezzo dato a’ poveri? 6Or egli diceva questo, non perchè si curasse de’ poveri, ma perciocchè era ladro, ed avea la borsa, e portava ciò che vi si metteva dentro. 7Gesù adunque disse: Lasciala; ella l’avea guardato per lo giorno della mia imbalsamatura. 8Perciocchè sempre avete i poveri con voi, ma me non avete sempre.

9Una gran moltitudine dunque de’ Giudei seppe ch’egli era quivi; e vennero, non sol per Gesù, ma ancora per veder Lazaro, il quale egli avea suscitato dai morti. 10Or i principali sacerdoti preser consiglio d’uccidere eziandio Lazaro; 11perciocchè per esso molti de’ Giudei andavano, e credevano in Gesù.

12IL giorno seguente, una gran moltitudine, ch’era venuta alla festa, udito che Gesù veniva in Gerusalemme, 13prese de’ rami di palme, ed uscì incontro a lui, e gridava: Osanna! benedetto sia il Re d’Israele, che viene nel nome del Signore. 14E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo ch’egli è scritto: 15Non temere, o figliuola di Sion; ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina. 16Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano scritte di lui, e ch’essi gli avean fatte queste cose. 17La moltitudine adunque ch’era con lui testimoniava ch’egli avea chiamato Lazaro fuori del monumento, e l’avea suscitato da’ morti. 18Perciò ancora la moltitudine gli andò incontro, perciocchè avea udito che egli avea fatto questo miracolo. 19Laonde i Farisei disser tra loro: Vedete che non profittate nulla? ecco, il mondo gli va dietro.

20OR v’erano certi Greci, di quelli che salivano per adorar nella festa. 21Costoro adunque, accostatisi a Filippo, ch’era di Betsaida, città di Galilea, lo pregarono, dicendo: Signore, noi vorremmo veder Gesù. 22Filippo venne, e lo disse ad Andrea; e di nuovo Andrea e Filippo lo dissero a Gesù. 23E Gesù rispose loro, dicendo: L’ora è venuta, che il Figliuol dell’uomo ha da esser glorificato. 24In verità, in verità, io vi dico che, se il granel del frumento, caduto in terra, non muore, riman solo; ma, se muore, produce molto frutto. 25Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna. 26Se alcun mi serve, seguitimi; ed ove io sarò, ivi ancora sarà il mio servitore; e se alcuno mi serve, il Padre l’onorerà.

27Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora; ma, per questo sono io venuto in quest’ora. 28Padre, glorifica il tuo nome. Allora venne una voce dal cielo, che disse: E l’ho glorificato, e lo glorificherò ancora. 29Laonde la moltitudine, ch’era quivi presente, ed avea udita la voce, diceva essersi fatto un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. 30E Gesù rispose, e disse: Questa voce non si è fatta per me, ma per voi. 31Ora è il giudicio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo. 32Ed io, quando sarò levato in su dalla terra, trarrò tutti a me. 33Or egli diceva questo, significando di qual morte egli morrebbe. 34La moltitudine gli rispose: Noi abbiamo inteso dalla legge che il Cristo dimora in eterno; come dunque dici tu che convien che il Figliuol dell’uomo sia elevato ad alto? chi è questo Figliuol dell’uomo? 35Gesù adunque disse loro: Ancora un poco di tempo la Luce è con voi; camminate, mentre avete la luce, che le tenebre non vi colgano; perciocchè, chi cammina nelle tenebre non sa dove si vada. 36Mentre avete la Luce, credete nella Luce, acciocchè siate figliuoli di luce. Queste cose ragionò Gesù; e poi se ne andò, e si nascose da loro. 37E, benchè avesse fatti cotanti segni davanti a loro, non però credettero in lui; 38acciocchè la parola che il profeta Isaia ha detta s’adempiesse: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? ed a cui è stato rivelato il braccio del Signore? 39Per tanto non potevano credere, perciocchè Isaia ancora ha detto: 40Egli ha accecati loro gli occhi, ed ha indurato loro il cuore, acciocchè non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li sani. 41Queste cose disse Isaia, quando vide la gloria d’esso, e d’esso parlò. 42Pur nondimeno molti, eziandio dei principali, credettero in lui; ma, per tema de’ Farisei, non lo confessavano, acciocchè non fossero sbanditi dalla sinagoga. 43Perciocchè amarono più la gloria degli uomini, che la gloria di Dio.

44Or Gesù gridò, e disse: Chi crede in me non crede in me, ma in colui che mi ha mandato. 45E chi vede me vede colui che mi ha mandato. 46Io, che son la Luce, son venuto nel mondo, acciocchè chiunque crede in me non dimori nelle tenebre. 47E se alcuno ode le mie parole, e non crede, io non lo giudico; perciocchè io non son venuto a giudicare il mondo, anzi a salvare il mondo. 48Chi mi sprezza, e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che io ho ragionata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. 49Perciocchè io non ho parlato da me medesimo; ma il Padre che mi ha mandato è quello che mi ha ordinato ciò ch’io debbo dire e parlare. 50Ed io so che il suo comandamento è vita eterna; le cose adunque ch’io ragiono, così le ragiono come il Padre mi ha detto.



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